Biker solitario o Biker da gruppo?
Ciao a tutti! Alla domanda che titola questo articolo penso di aver dato risposta involontariamente, dopo aver raccolto esperienze contrastanti tra loro, ma significative: io sono decisamente un Biker solitario.
Pur consapevole che – per natura – la passione per la moto unisce ed aggrega, crea condivisione e nuove relazioni, personalmente penso che nulla potrà mai eguagliare la libertà di poter scegliere “dove e come” fare strada, di scegliere di fare affidamento solo sulla propria esperienza alla guida, di scegliere quando spingere e quando no, di scegliere se tenere lo sguardo fisso all’orizzonte o godere del panorama che ci circonda.
A me piace dire che “la moto è il mezzo, il viaggio è il fine”.
Io non posso negare che – proprio grazie alla moto – ho conosciuto persone splendide con le quali ho condiviso progetti e strada, persone dalle quali ho imparato molto e che non smetterò mai di ringraziare, ma c’è anche “il rovescio della medaglia”, che nel mio caso si concretizza nell’aver raccolto anche esperienze “non proprio positive” nelle uscite di gruppo.
Salvo rari casi, per mio conto in passato troppe volte alla classica premessa “andiamo tranquilli”, è seguita tutt’altra realtà, soprattutto con Bikers sconosciuti.
Quando mi sono trovato in queste situazioni, la soluzione che ho adottato è sempre stata quella di “lasciar correre” (letteralmente) coloro che volevano prendersi dei rischi, per me, inutili. Quando sono stato “obbligato” a seguire il ritmo di qualcun’altro, lento o veloce che fosse, o seguire la strada (a me sconosciuta) dettata dal capofila, o ancora a ritrovarmi “segregato” in mezzo al gruppone con la preoccupazione di non mettere in difficoltà nessuno (nè chi precede, nè chi segue), non mi sono mai sentito a mio agio.
Queste sono situazioni molto lontane dal mio concetto di viaggiare in moto, poco compatibili con il mio stile di guida su strada.
Poi vi confido che non ho mai capito (ne digerito), quello strano fenomeno proprio solo di particolari motociclisti “tutti amici con due dita sempre alzate”, quando si incrociano in senso opposto e “ferrei nemici con il coltello tra i denti”, quando procedono nella stessa direzione. Purtroppo non ho mai avuto occasione di chiedere a qualcuno di questi personaggi “cosa volesse dimostrare” con una guida tanto al limite, ma se stesse leggendo ben vengano punti di vista diversi dal mio.
Capisco che possa esserci chi – svogliato o poco pratico per natura – ha necessità di aggregarsi ad altri nella speranza di trovare la “pappa pronta” a livello di itinerario e di riuscire così a visitare posti a lui nuovi … ma vogliamo mettere la bellezza di perdersi in moto, scoprendo così nuovi scorci e posti mai visti? Impagabile dai!
Capisco addirittura che possa esserci qualcuno in cerca di confronto, probabilmente tra i tanti c’è chi ha bisogno di dimostrare – più a se stesso, che agli altri – il fatto che con il gas ci sappia fare, per strada … bhe, discutibile! Io indubbiamente io non ho questa necessità, per strada, piuttosto in pista! A proposito, quando si organizza?
Per i moto-giri organizzati dai vari MotoClub devo fare un discorso a parte: premettendo che non sopporto i Club mono-marca (non ne condivido utilità e scopi) cerco di non mancare mai a quegli eventi organizzati dai Club “storici ed affermati”, che hanno scopo benefico, perchè in quel caso trovo “il fine” superiore a tutto il resto! Un esempio su tutti è quello della “Befana Benefica di Milano” organizzato ogni anno dal Moto Club Ticinese, al quale cerco di non mancare mai ed al quale vi invito a partecipare (se siete in zona)!
Concludo questo articolo chiedendovi di lasciare (se vi fa piacere) un commento qui sotto, nel quale mi raccontate la vostra esperienza!
Mi piacerebbe sapere se anche altri (oltre me) hanno l’esigenza di soddisfare il proprio “spirito libero”, piuttosto che accodarsi ad un gruppone!
Buona strada a tutti, Lele 😉
Ho letto molto volentieri il tuo modo di vivere la “moto” E sono d’accordo con te che la moto va goduta con consapevolezza e rispetto.io la vivo molta in compagnia,ecco! La compagnia, secondo me gira intorno a questa parola, condividere , portare a far vedere all amico biker quanto è fantastico il paesaggio che lui non aveva ancora visto,poi magari sul erba sopra a qualche passo a parlare di tette, frizione a secco,abbiocchi sulle autostrade, di dove si mangia un buon panino con la salamella di selvaggina (sul passo dello Stelvio).
Caro Liwei, tu fai parte di una grande famiglia che è quella dei “China Bikers”! Il vostro affiatamento e la passione che mettete in sella vanno oltre qualsiasi “difficoltà” che ho scritto nell’articolo. Conoscersi personalmente, prima di condividere la strada, rende tutto più bello!
Lele , se avessi dovuto scrivere lo stesso articolo , lo avrei pensato esattamente come te , tante troppe volte mi sono sentito a disagio a dover inseguire qualcuno non conoscendo la strada ! L’ultima volta addirittura mi sono perso in quel di Lecco , con i “compagni” di viaggio che tranquillamente si erano fermati a bere tranquillamente al lago di Pusiano. Quando sono arrivato , li ho mandati a quel paese ,e mi sono riproposto di uscire da solo o in coppia , con i miei ritmi e la mia reflex per fotografe quando e dove voglio io!
Purtroppo le esperienze passate ci condizionano, nel bene e nel male. Però mi fa piacere sapere di non essere l’unico “solitario” .. Per il discorso foto, porto la mia Fuji quasi sempre in moto, ma la fotografia richiede tempi tutti suoi.